mercoledì 15 settembre 2010

HAPPY ENDING


No, non è la canzone di Avril Lavigne (a meno che la pischellina sia diventata incredibilmente porcella da sottintendere contenuti vietati ai minori nelle sue canzoni).

Provate a chiedere cosa voglia dire "Happy Ending" a un qualunque giovanotto milanese dai 18 in su che si trovi a passare puta caso di fronte a un centro massaggi, magari gestito da giovani donnine cinesi.

Probabilmente o vi insulta (se siete maschio) o vi sorride beota (se siete femmina). Che nei centri massaggi spesso si faccia tutt'altro rispetto al semplice massaggio shatzu è cosa ben nota. L' "Happy Ending" visto in questa prospettiva si spiega da sè: seghino, pompino, spruzzino insomma.

Credo sia molto interessante per noi femminucce andare a leggere cose raccontano gli ometti, protetti e sicuri dall'anonimato di una tastiera. In rete si trovano parecchie recensioni, anche piuttosto esplicite. Sono certa che NON in tutti i centri massaggi si pratichi prostituzione, che NON tutti coloro che ci lavorano dentro si prostituiscano, ma c'è un nodo molto interessante.

Nonostante molti di loro mettano le mani avanti, difendendo il loro 'hobby', i termini con cui sono descritte le donne sono spesso disgustosi e sessisti. Sintomo di un evidente problema di relazione con l'altro sesso.

Sia però chiara una cosa: se uno è single e va a farsi un massaggino in pausa pranzo...cazzi suoi.

Quello su cui punto il dito io, e quello sì che mi fa ribrezzo, è che ci sono molti altri che si trincerano dietro bigott-erismi e di nascosto dalla loro compagna, come un ciccione a dieta che mangia un vasetto di nutella in ripostiglio per non farsi beccare, fanno le loro puntatine al centro massaggi. Che pochezza...

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