Con l'avvento di Google PLAS un sacco di persone che conosco sono andate letteralmente in crisi da overdose di social network.
"Sono troppi", dicono.
In effetti da qualche anno a questa parte abbiamo assistito ad un vero e proprio boom: c'è un social network per QUALUNQUE COSA (per condividere libri, musica, per dire all'universa terra dove sei e con chi, con che gioco stai perdendo tempo sul posto di lavoro e così via).
Ci sono poi quelli, chiamiamoli così, generalisti. Da Facebook, a Twitter, a Myspace: quelli insomma su cui puoi fare tutta una serie di cose in maniera non esclusiva. E molti di questi sembrano, ad un primo sguardo, indistinguibili l'uno dall'altro.
Ma è un errore. I social network sono diversi (dipende da come si usano).
Partendo dal presupposto che
NON puoi rompermi le palle su LinkedIn se ti ho già ignorato su Facebook e faccio finta di non leggere i tuoi Tweet che includono il comunicato che mi hai già inviato su tutte le mie mail che sei riuscito a recuperare
secondo me è possibile utilizzare ogni singolo social in modo diverso, e rendere l'onere di essere iperpresente e omnicomunicativo più agile.
Facebook ad esempio può essere la via di mezzo tra il professionale e il faceto (anche se nella tua lista di amici hai persone che lo usano solo per il secondo aspetto, raccontando pubblicamente vicende che preferiresti non far conoscere ai tuoi contatti lavorativi), e Twitter può essere una specie di 'grande pensatoio collettivo'.
Twitter mi piace proprio per quello, a differenza di Facebook. E' una specie di 'grande libro dei pensieri del mondo', e anche se a volte lo faccio anche io, sono certa che Twitter non serva - o serva in minima parte - a veicolare contenuti che facciamo girare già su Facebook.
Non amo gli aggregatori che inviano lo stesso 'status' a tutti i tuoi social network. Quello che esprimo su Twitter deve essere molto più istintivo e diverso da quello che scrivo su Facebook.
Inoltre mi piace il fatto che moltissimi artisti (specialmente in campo musicale, che poi è quello che a me interessa di più) utilizzino questo mezzo ANCHE per rispondere in modo diretto ai loro fan.
Inviare un Tweet è:
1. infinitamente meno impegnativo rispetto a rispondere ad una mail
2. è fattibile praticamente ovunque con un numero infinitesimale di click. Il che porta a ottimizzare i tempi in maniera impressionante.
Adoro sapere cosa combinano nella loro vita 'normale' i miei musicisti preferiti, cosa pensano (non in modo morbosamente gossipparo, ovviamente) . E di conseguenza quando arrivo sul tuo profilo non voglio leggere la stessa cosa che posso trovare anche su Fb.
Se volessi sapere cosa hai pubblicato di nuovo sul tuo sito - o simili -, ci andrei direttamente, non ti pare?
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