giovedì 21 luglio 2011

SOCIAL NETWORK(S)

Con l'avvento di Google PLAS un sacco di persone che conosco sono andate letteralmente in crisi da overdose di social network.
"Sono troppi", dicono.

In effetti da qualche anno a questa parte abbiamo assistito ad un vero e proprio boom: c'è un social network per QUALUNQUE COSA (per condividere libri, musica, per dire all'universa terra dove sei e con chi, con che gioco stai perdendo tempo sul posto di lavoro e così via).

Ci sono poi quelli, chiamiamoli così, generalisti. Da Facebook, a Twitter, a Myspace: quelli insomma su cui puoi fare tutta una serie di cose in maniera non esclusiva. E molti di questi sembrano, ad un primo sguardo, indistinguibili l'uno dall'altro.

Ma è un errore. I social network sono diversi (dipende da come si usano).

Partendo dal presupposto che

NON puoi rompermi le palle su LinkedIn se ti ho già ignorato su Facebook e faccio finta di non leggere i tuoi Tweet che includono il comunicato che mi hai già inviato su tutte le mie mail che sei riuscito a recuperare

secondo me è possibile utilizzare ogni singolo social in modo diverso, e rendere l'onere di essere iperpresente e omnicomunicativo più agile.

Facebook ad esempio può essere la via di mezzo tra il professionale e il faceto (anche se nella tua lista di amici hai persone che lo usano solo per il secondo aspetto, raccontando pubblicamente vicende che preferiresti non far conoscere ai tuoi contatti lavorativi), e Twitter può essere una specie di 'grande pensatoio collettivo'.

Twitter mi piace proprio per quello, a differenza di Facebook. E' una specie di 'grande libro dei pensieri del mondo', e anche se a volte lo faccio anche io, sono certa che Twitter non serva - o serva in minima parte - a veicolare contenuti che facciamo girare già su Facebook.

Non amo gli aggregatori che inviano lo stesso 'status' a tutti i tuoi social network. Quello che esprimo su Twitter deve essere molto più istintivo e diverso da quello che scrivo su Facebook.

Inoltre mi piace il fatto che moltissimi artisti (specialmente in campo musicale, che poi è quello che a me interessa di più) utilizzino questo mezzo ANCHE per rispondere in modo diretto ai loro fan.

Inviare un Tweet è:
1. infinitamente meno impegnativo rispetto a rispondere ad una mail
2. è fattibile praticamente ovunque con un numero infinitesimale di click. Il che porta a ottimizzare i tempi in maniera impressionante.

Adoro sapere cosa combinano nella loro vita 'normale' i miei musicisti preferiti, cosa pensano (non in modo morbosamente gossipparo, ovviamente) . E di conseguenza quando arrivo sul tuo profilo non voglio leggere la stessa cosa che posso trovare anche su Fb.

Se volessi sapere cosa hai pubblicato di nuovo sul tuo sito - o simili -, ci andrei direttamente, non ti pare?

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