domenica 12 dicembre 2010

PERCHE' NON CREDO NELLE MANIFESTAZIONI

Qualche giorno fa il giornalista Paolo Hutter ha condotto un interessantissimo sondaggio tra gli studenti (pubblicato da IlFattoQuotidiano) per capire se coloro che non sono scesi in manifestazione contro il ddl Gelmini siano d'accordo con la riforma o non abbiamo manifestato per altri motivi.

Il mio pensiero sulle manifestazioni in generale, sulla gestione delle stesse, sulla loro strumentalizzazione nonchè della assoluta inutilità ai fini legislativi si può riassumere con la testimonianza di questo studente:

Ai tempi dell’Onda avevo messo a completa disposizione del mio collettivo studentesco le mie energie e le mie speranze. In un primo momento c’era stata la spartizione dei compiti, tavoli di discussione piccoli e ferventi. In un secondo momento, i tavoli dei vari collettivi, hanno iniziato ad interagire fra di loro, e perfino in quel momento la ragione sembrava prevalere.


Tuttavia si è arrivati alla terza e ultima fase: da un giorno all’altro, senza preavviso evidente, senza ragion d’essere, si sono manifestati dei “satelliti”, soggetti senza né arte né parte. Non universitari, non appartenenti nemmeno a fazioni politiche o a centri sociali, eppure in contatto con tutti. La 3° fase è la più difficile da capire, perché un giorno viene indetta per passaparola una riunione, ma quando arrivi a quella riunione scopri che non si discuteranno proposte, non si parlerà dei vari progetti in corso d’opera sui quali hai speso mesi del tuo tempo.

A parlare è il satellite di turno, e ti dice che dobbiamo decidere in quale punto della città organizzare il corteo morbido e in quale la protesta dura. Ti parla di corsi per imparare a reagire alla polizia, evitare i lacrimogeni, le manganellate. Qualcuno ha già deciso, puoi solo scegliere se restare o no.

Oggi ho visto una decina di studenti occupare un’aula. hanno sporcato, fumato, chiacchierato, urlato, applaudito, letto articoli su internet che parlavano di quello che pensa questo o quel giornalista riguardo la riforma. Perché invece non proiettare il testo integrale della riforma e spiegarlo punto per punto agli studenti che non sanno cosa sia. Il primo nemico è l’ignoranza. e l’ignoranza non si combatte urlando in piazza parole di cui non si conosce il significato.

Come volevasi dimostrare ieri è andata in scena la manifestazione in ricordo di Piazza Fontana, unita alla protesta contro i tagli del Governo, contro il ddl Gelmini...un bel minestrone di cause insomma.

Detto questo, considerato che oggi ricorre il 41esimo anniversario della strage: VERITA' PER PIAZZA FONTANA!

Che non faccia la fine di Piazza della Loggia.

1 commento:

  1. sante parole, l'ignoranza, e l'agire da ignoranti, dovrebbe essere un crimine, o almeno un peccato cristiano

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